lunedì 15 giugno 2009

Al rogo Saramago!!!

Josè Saramgo è forse il più grande romanziere ancora in vita, nonchè uno dei più grandi di tutti i tempi: premio Nobel nel 1998, è conosciuto soprattutto per "Storie dell'assedio di Lisbona" "L'anno della morte di Ricardo Reis" e "Cecità".
Che Saramago nella sua vita si fosse schierato spesso a sinistra lo si sapeva; iscrittosi durante la dittatura di Salazar nel partito comunista(clandestino), inizia sotto la cortina di ferro del regime a scrivere le sue prime opere, affiancando l' attività di scrittore a quella di giornalista.
Saramago è sempre stato uno scrittore a cui nessuno è riuscito a mettere il bavaglio, infatti dal suo blog partono quotidianamente frecciate a destra e a sinistra nel pieno rispetto del concetto che l'intelligenza non si può mettere al guinzaglio di nessuna ideologia. Caso divenuto quasi incidente diplomatico della sua libertà di parola è l'attacco portato allo stato di Israele che, nella guerra con i palestinesi ha fatto in modo " da non meritarsi più compassione per le sofferenze dell'olocausto" a detta del genio portoghese.
Una personalità insomma forte, schierata ma libera e soprattutto scomoda...
Quindi adesso direte voi, dov'è la notizia che l'Einaudi(facente parte del berluscota gruppo Mondadori) non ha accettato di pubblicare il suo ultimo lavoro "il Quaderno", raccolta degli interventi sul suo blog???
Infatti la notizia non c'è...è semplicemente ovvio e normale nel malato sistema filo-mafioso italiano che una casa editrice si rifiuti di pubblicare l'opera di un Nobel che dice "nella terra della mafia e della camorra che impor­tanza può avere il fatto pro­vato che il primo ministro sia un delinquente?" parlando oltre che del capo del governo anche padrone della suddetta casa editrice!
L'Einaudi ha motivato la decisione dicendo che chiamare delinquente un qualsiasi politico italiano è contrario alla sua politica e quindi non vuole fare sua questa critica...convincente vero?
E da parte sua Saramago ci fa sapere che: "La verità è che quella che si è creata potrebbe es­sere definita una situazione pittoresca se il fatto che un politico accumuli tanto po­tere non facesse temere per la qualità della democra­zia".
Ancora una volta quindi il sistema dell'informazione e della cultura in Italia mostra il suo marcio al mondo interno, palesando quanto in questo ultimo anno tutte le aziende del Cavaliere abbiano cambiato la loro politica in un lecchinaggio del Kapò quasi vomitevole.
Ancora una volta questa notizia è stata relegata a trafiletto o poco più...ma ormai ci siamo abituati...
Vi lascio con le parole di Saramago, sperando ancora una volta di aver fatto almeno una minima parte di quel dovere di informazione che sento parte integrante dell'essere cittadino...
"Dev’essere duro vivere quando il potere politico e quello imprenditoriale si riuniscono. Non invidio la sorte degli italiani, però in­fine è nella volontà degli elettori mantenere questo stato di cose o cambiarlo" Jose Saramgo dixit....

giovedì 28 maggio 2009

I giorni peggiori

Ho preso in prestito il titolo del mio primo intervento da un articolo di Giorgio Bocca uscito sull'Espresso del 30 aprile 2009. Ho voluto utilizzare questo titolo per il mio primo post perchè quell'articolo è stato quello che mi ha fatto capire la necessità assoluta che già sento da tempo di ritagliarmi uno spazio politico in rete. Senza che tremiate immotivatamente, quando dico politico non intendo politicizzato, partitico e settario, ma semplicemente aristotelicamente politico: io sono un uomo e l'uomo è un animale politico.
Credo inoltre che mai come ora ci sia bisogno in Italia di una spinta dal basso, di una massa che si riscopra democratica e si opponga al nascente(o già nato?) regime.
Non credo di essere Travaglio, Grillo, Gomez o Bea ma voglio rivendicare il mio diritto di parola e di informazione, non voglio essere tra quelli del "chi tace acconsente", voglio sfruttare l'unica bolla di informazione del tutto democratica rimasta per dare Voce alla mia voce.
Il titolo a molti di voi sembrerà un'esagerazione, parlare di regime in Italia evoca immagini quanto mai lontane dalla realtà che ci viene propinata e inoculata tutti i giorni: non ci sono più le camicie nere, niente più roghi di libri, nessuna sede di un giornale data alle fiamme e nessun dissidente costretto a bere olio di ricino. Ma siamo davvero sicuri di sapere? Siamo sicuri di non essere così tanto spaventati dalla parola "regime" da non voler sollevare lo schopenhaueriano Velo di Maya che ci hanno posto sugli occhi?
Al posto delle camicie nere sono arrivati il vestito, la ventiquattrore, la polo e il mocassino, i libri invece di bruciarli basta non farli pubblicare, i giornali si possono sempre comprare risparmiando anche la benzina che costa caro e i dissidenti...beh....quei pochi rimasti, basta imbavagliarli, non dargli spazio, vessarli, calunniarli e screditarli.
Questo blog vuole essere un momento di riflessione collettiva, dove la mia idea vuole confrontarsi con voi, nella speranza di creare una coscienza comune sul vero significato della libertà, e su quanto ci stiano a poco a poco svuotando il concetto stesso di libertà.
Questo blog vuole essere un aiuto, un punto di aggregazione per tutti coloro che si sentono defraudati della loro libertà.
Questo blog vuole essere uno dei punti di partenza di una coscienza collettiva che, nel comprendere quello che sta accadendo in Italia, dice "no!"
Questo blog vuole essere, e sarà, uno dei tanti luoghi dove mi auguro nascerà una nuova Resistenza, diversa nei mezzi ma non nei concetti dal passato...
O almeno io ci spero...
Alla prossima e....Informatevi, leggete navigate....ma informatevi....